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Rassegna Stampa

venerdì 13 agosto 2010

"Niet problema" dei nostri politici sul nucleare di Bosco Marengo, come in Russia

Tacciono i nostri politici di centro destra-sinistra della Regione, della Provincia e del Comune di Bosco Marengo. Tacciono per la vergogna di aver approvato il deposito di scorie nucleari che Governo/Sogin stanno allestendo a Bosco? O per la consolidata irresponsabilità? Oppure stanno riflettendo sulla nostra denuncia: il capannone di Bosco è mille volte più vulnerabile dei bunker nucleari russi lambiti dalle fiamme, gli incendi sono solo una delle prospettive catastrofiche come attentati, terremoti, alluvioni, cadute di aerei e meteoriti, incidenti.
Stanno riflettendo che il peggiore degli scenari possibili del dopo Chernobyl si sta drammaticamente avverando? Gli incendi che stanno devastando da settimane la Russia- che rideva dei cambiamenti climatici di cui oggi scopre tutta la drammaticità delle possibili conseguenze - hanno riportato alla luce un problema che per le popolazioni colpite dal fall out della centrale nucleare ucraina esplosa 24 anni fa è purtroppo una condizione quotidiana. La radioattività che si sprigionò allora dal reattore nucleare e che si è riversata in particolare in un'area della Bielorussia al confine con Russia e Ucraina non è scomparsa nel nulla, ma è rimasta invece imprigionata nei terreni e nei rigogliosi boschi di betulle che la caratterizzano. Pronta a tornare in atmosfera a ricreare una nube tossica per la radioattività che si trascina al suo interno e a sconvolgere di nuovo come allora il futuro delle popolazioni che per effetto delle correnti e dei venti potrebbero incrociarla sui propri territori.
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