L’affermazione a giugno dei referendum ha avvertito finalmente giunto il momento di costruire una organizzazione nazionale stabile dei Movimenti, sapendo che nessun partito è in grado di rappresentarne le istanze. Di qui, la proposta di impegnarci per un” MANIFESTO DEI BENI COMUNI” e perciò di convocare gli “STATI GENERALI DEL GOVERNO DEI BENI COMUNI”, e infine, in piena autonomia, di costruire una “ALLEANZA PER I BENI COMUNI” cercando di coalizzare in un patto forze sociali, sindacali e politiche, centri sociali, circoli culturali, associazioni civiche, studentesche, reti, imprese sociali ecc. Dunque la proposta è di autoconvocazione dei Movimenti italiani: "Autoconvochiamoci! Abbiamo i programmi alternativi e gli uomini e le donne, ci manca l’organizzazione. Con l’organizzazione poniamo le basi per la creazione dal basso di una nuova classe dirigente che faccia fuori l’insopportabile occupazione del potere a tutti i livelli amministrativi e statali".
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