Pesantissima l'eredità che Lorenzo Repetto ha lasciato nella sua gestione dell'Amag: da impropria cassaforte tuttofare del Comune capoluogo ad azienda in crisi finanziaria, dagli innumerevoli lavori lasciati a metà alla foresta di rose d'oriente, alla legittimità giudiziaria ed economica di lavori e progetti e assunzioni ecc. Emblematico l'enfatizzato turbo espansore dell'Aulara sul quale si era ascoltata la sola voce dissenziente di Medicina democratica, mentre applaudivano politici e sindacalisti e giornalisti. Si dimostra un catorcio sempre rotto, una bidonata di acquisto, un buco economico a costi crescenti, un inganno per agricoltori (che avrebbero dovuto produrre... olio di colza) e cittadini (che avrebbero dovuto beneficiare di spropositata energia elettrica e termica).